Carta di Bologna per l’Ambiente, ora “servono azioni audaci e decisive”

Andrea Colombo
2 min readJun 12, 2017

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Oggi si conclude il G7 Ambiente a Bologna, da cui sono emerse importanti novità. Una di queste è la sottoscrizione della "Carta di Bologna per l'Ambiente" su 8 grandi temi decisivi per uno sviluppo ambientalmente sostenibile: uso del suolo, economia circolare e raccolta dei rifiuti, adattamento ai cambiamenti climatici, transizione energetica, qualità dell'aria, acque, verde urbano e mobilità sostenibile. Si tratta di un documento innovativo e avanzato, il cui merito va a Bologna per averlo proposto e a tutte le città per aver aderito. E' un grande passo in avanti perché finalmente le Città metropolitane si mettono alla testa della battaglia determinante del secolo, quella della sostenibilità ambientale, fissando obiettivi più ambiziosi rispetto a quelli generali, e concreti, misurabili, con scadenze precise.

Il difficile, ovviamente, viene ora che si spengono i riflettori sul G7 Ambiente. Il rischio che tutti noi siamo chiamati a scongiurare è che la Carta venga dimenticata e rimanga priva di efficacia concreta, motivo per cui chiederò al più presto una apposita seduta della VIII Commissione consiliare Ambiente.

Affinché la Carta non resti una mera dichiarazione di buoni principi, serve coerenza di pensiero e di azione nella quotidianità di tutte le decisioni della politica e dei comportamenti della comunità.

Se finora l'Italia e le sue grandi città quasi mai sono riuscite a rispettare i tempi e i target ambientali validi in generale, per centrare questi obiettivi persino più sfidanti dobbiamo mettere, rispetto a quanto fatto finora, molto più coraggio e determinazione nelle scelte politico-amministrative che devono essere conseguenti e coerenti, da parte di tutti gli attori: Parlamento, Governo, amministrazioni locali, associazioni economiche e ambientaliste, comunità.

Basta pensare al 65% di raccolta differenziata al 2012 non ancora raggiunto o alla violazione persistente dei limiti al 2010 di polveri sottili, per capire che a questo punto è indispensabile un salto di qualità e sopratutto di volontà, se consideriamo seri e veri - e non una vernice green per l'occasione del G7 Ambiente - gli impegni presi con la Carta di Bologna.

A maggior ragione ora con la Carta, del cui nome portiamo l'onore e la responsabilità, sul consumo di suolo, sul verde urbano, sulla raccolta differenziata, sulla qualità dell'aria e sulla mobilità sostenibile non abbiamo certo bisogno di passi indietro (come paradossalmente proprio in questi giorni si è paventato sui Tdays), bensì di convinti passi in avanti.

O, per dirla con le parole chiare del vescovo monsignor Zuppi, servono "azioni più audaci e decisive, assumendosi le responsabilità e i costi che comportano".

Insomma: facciamo in modo che l'hashtag che ha invaso la nostra città nell'ultima settimana, "#all4thegreen", non resti uno slogan del G7 che finisce, ma diventi letteralmente il nostro impegno permanente: fare, tutti, tutto il necessario per salvare l'ambiente, il pianeta, l'umanità!

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